Il premier Mario Draghi ha annunciato che si potrà tornare a viaggiare in tutta Italia con un “pass verde nazionale”, in attesa che entri in vigore il green pass europeo previsto per la metà di giugno. L’obbligo di quarantena per chi entra in Italia è destinato dunque a cadere il 15 maggio, perché il ministro della Salute Roberto Speranza non rinnoverà l’attuale ordinanza.
Come funziona il green pass
Ma come funzionerà il green pass nazionale? Il pass che il governo introdurrà nelle prossime settimane sarà di fatto identico alle ‘certificazioni verdi‘, vale a dire i documenti che già ora gli italiani devono utilizzare per spostarsi per turismo tra regioni arancioni e rosse: il certificato di avvenuta vaccinazione, che vale sei mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale (dunque con entrambe le dosi o, nel caso di Johnson & Johnson con una sola); il certificato di avvenuta guarigione, anche questo valido sei mesi e rilasciato o dall’ospedale in cui si è stati ricoverati o dal proprio medico di base; un tampone molecolare o antigenico con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti all’ingresso nel nostro paese.
La certificazione sarà anche necessaria per partecipare gli eventi sportivi o agli spettacoli nei quali sono previsti numeririlevanti di spettatori enei quali non può essere garantito il distanziamento.
I tecnici sono anche lavoro per uniformare per quanto possibile i requisiti richiesti: ad esempio il periodo di validità che l’Italia ha fissato per il suo pass nazionale in 6 mesi o la tipologia del tampone ammessa: se solo molecolare o anche antigenico.
Diversa cosa è il Pass europeo che dovrebbe entrare in funzione verso metà giugno e che ha il medesimo scopo: far ripartire i movimenti all’interno della Ue in sicurezza, soprattutto in vista dell’estate. Il meccanismo dovrebbe esser cartaceo o digitale con un’app da scaricare sullo smartphone, nella quale saranno contenute le certificazioni richieste (le stesse: vaccinazione, guarigione o test negativo). Il Parlamento europeo è al lavoro per dirimere molti nodi: primo fra tutti quello della privacy da garantire. Poi è stata avanzata la richiesta di test gratuiti per evitare discriminazione e di estendere il pass anche a Paesi extra Ue come ad esempio Israele o Svizzera.
Fonti: Il Sole 24 Ore e Quotidiano Nazionale