Fanno parte della riviera dei cedri ben 22 comuni dell’alto Tirreno cosentino, compresi fra Tortora e Paola. Il nome deriva dalla diffusa coltivazione del cedro della varietà “Cedro liscio Diamante“, un agrume prezioso la cui coltivazione è però molto complicata. Per la produzione del cedro spiccano Scalea, Santa Maria del Cedro, Diamante e alcuni centri montani poco lontani dalla costa. La Calabria produce il 98% della produzione nazionale di cedro che per la maggior parte è destinata all’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica.
Ricco di potassio e vitamina C, il cedro vanta una spiccata azione dissetante e per 100 grammi di prodotto risultano 11 calorie. Non tutti, però, sanno che il succo elimina gas e fermentazioni alla base di coliti e gonfiori addominali ed abbassa anche la pressione; le sue qualità spaziano dall’azione di contrasto dei radicali liberi, a quella antitumorale che riguardano il tratto del colon, prevengono l’obesità e alcune patologie cardiovascolari. Grazie alle straordinarie proprietà antiossidanti dovute alla quantità e qualità di flavonoidi presenti nell’agrume, il cedro è divenuto l’emblema della “Giornata nazionale del malato oncologico“.