Ufficialmente dedicata a Santa Maria di Costantinopoli con annesso convento dei monaci Riformati, ad abitarne la primitiva struttura, dedicata a Santa Maria della Maddalena, furono i Conventuali che scelsero una località isolata forse per necessità, più probabilmente per meglio aderire ad un ideale francescano, fatto di meditazione e di preghiera, al di fuori del centro abitato. Costoro, all’epoca del loro trasferimento nel convento dei Benedettini, oggi San Francesco d’Assisi, cedettero il loro monastero, nel 1266, alle Clarisse. In prosieguo di tempo vi dimorarono gli Osservanti, e dal 1628, dopo un periodo in cui l’edificio era stato abbandonato, vi si l’insediarono i Riformati. All’indomani delle leggi napoleoniche la parte conventuale fu utilizzata in vari modi prima di essere adibita a distretto militare. Per tale motivo fu particolarmente colpita dai bombardamenti dell’aprile del 1943 che provocarono un pauroso incendio. Ad andare distrutti, oltre ad importanti documenti d’archivio, furono numerose pregevoli opere d’arte conservatevi ed improvvisamente lasciate vicino ad una postazione militare. Finirono in cenere, oltre alla volta in cassettoni lavorati a mano e all’altare maggiore decorato in oro zecchino, un prezioso crocifisso settecentesco ed otto pregevoli tele del fiammingo Guglielmo Borremans dipinte intorno al 1704. Si riuscì, invece, a salvare una tela di Domenico Oranges raffigurante San Pietro d’Alcantara e, soprattutto, il crocifisso cinquecentesco miracoloso tanto venerato dai Cosentini e che, nella tradizione popolare, fa distinguere questa chiesa come del Crocifisso. Nella navata di sinistra è situata la cappella del Santissimo con altare e fonte battesimale in pietra di Mendicino, opera di E. Filippo del 1973.
Indirizzo: Via Riforma 4
Ingresso libero;
Apertura: tutti i giorni; orario: dalle 7.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00