In via Vincenzo Gravina, a lato della Chiesa di San Francesco di Paola, è la piccola Chiesa-Oratorio della Confraternita del SS. Salvatore. Edificata nella seconda metà del XVI secolo (1565) per volere dell’Arcivescovo Tommaso Telesio. Apparteneva all’attiguo Convento del taumaturgo paolano (con il quale era in origine comunicante) e, nel 1566 fu data in affitto alla Congrega di Sant’Omobono e dei Sarti per 15 ducati l’anno. Dal 1978 è officiata secondo il rito greco-bizantino. Fu una delle Chiese più importanti della città, tanto da avere la precedenza su tutte le altre durante le processioni.
Essa presenta nella facciata un maestoso portale in pietra del 1707 con architrave iscritto datato 1571 dove è visibile uno stemma con aquila (1653) e sovrastato da una bifora. Le eleganti linee della Chiesa mostrano una prevalenza di forme tardorinascimentali unitamente a reminiscenze medievali, caratteristiche delle maestranze roglianesi alle quali si devono le decorazioni. Nell’interno a navata unica vi è un soffitto ligneo a lacunari intagliati; sulle pareti laterali un affresco con figure di Apostoli, eseguite, probabilmente, intorno al 1660, nel cui centro è collocata una tela raffigurante il trionfo del Redentore, databile intorno al 1660. Accanto all’altare maggiore, dentro una nicchia, è posta una statua lignea dorata di San Omobono, opera di scuola napoletana di fine Seicento.