La sibaritide e lo Jonio cosentino da Cariati ad Oriolo

Cariati con la sua struttura medievale racchiusa dalle mura di cinta, presenta tracce delle varie culture che l’hanno caratterizzata sin da quella ellenistica e fino alle influenze ottomane visibili nel tradizionale artigianato tessile di coperte e tappeti caratteristici. Da assaggiare le caratteristiche “melanzane ripiene alla cariatese”.

Pietrapaola ha origini romane viste le grotte e le necropoli dell’epoca. Anch’essa interessata dalle invasioni saracene le cui incursioni sono raffigurate dai graffiti sui blocchi di tufo della Chiesa Madre.

Tra la costa jonica e la Sila Greca, Paludi presenta un importante e vasto complesso archeologico, le cui origini risalgono addirittura ai popoli preellenistici. Ruderi, resti di mura e torri, reperti vari arricchiscono il borgo collinare insieme alle altre opere d’arte custodite nella cinquecentesca Chiesa di San Clemente.

Rossano (nella foto), di origine romana, fu importante nucleo bizantino fino al IX secolo d.C. Ricca di monasteri bizantini e basiliano-normanni nonché di romitaggi religiosi, Rossano ospita anche numerose chiese in stile barocco con preziose opere d’arte. Il Museo Diocesano custodisce il famoso Codex purpureus rossanensis, l’evangelario bizantino di Matteo e Marco in pergamena rossa e scritte in oro e argento del VI secolo d.C. a testimonianza di come questa ridente e collinare cittadina della Sila Greca sia stata roccaforte dell’Impero d’Oriente. Definita la “patria della liquirizia” Rossano ospita il Museo Amarelli in cui è possibile ammirare le attrezzature della storica famiglia produttrice dal 1731.

Corigliano Calabro ed il suo centro storico, affacciato sulla Piana di Sibari è dominato dal possente castello ducale. L’antica origine greca della città (Chorio elaion: borgo dell’olio) lascia il posto alla struttura medievale del borgo in cui campeggiano numerose chiese e palazzotti nobiliari con portali artistici.

Francavilla Marittima probabilmente era una delle venticinque poleis costituenti l’antica Sybaris. É adagiata sulla collina della Motta tra oliveti e molteplici resti, necropoli e ritrovamenti di origine greca e romana tra le quali il “Timpone della Motta” statuetta di oplita greco. Sorse su un villaggio enotrio e seguì le sorti di Sibari, la cui vicinanza la rese strategica dal punto di vista viario e commerciale. La cittadina odierna vive sui propri ruderi.

Il carsico Monte Sèllaro domina sull’antica Cerchiara di Calabria rinomata per il suo caratteristico “pane scanàto” ovvero il grande pane con la forma gobbosa data dalla “resella”. Si svolge ogni anno la “Gran festa del pane di Cerchiara di Calabria”. Cerchiara è famosa per l’imponente santuario di Santa Maria delle Armi che custodisce il graffito achiropita della Madonna delle Armi e che è meta di pellegrini calabresi e lucani. Tra i boschi di pino loricato in pieno Parco nazionale del Pollino si aprono le imboccature di numerosi sistemi di grotte e gole tra cui quelle di Caldanello. Più in basso, verso la frazione Piana, si trova la Grotta delle Ninfe con le acque sulfuree e le terme comunali. Tra le altre meraviglie di Cerchiara che ospita nel medievale centro storico anche il Museo del Pane e il Museo del Pino Loricato, ricordiamo i ruderi del castello longobardo e il Parco Comunale della Cessuta.

Il comune di Amendolàra si può definire come un vero e proprio “giacimento archeologico”: bronzi, monili e materiale dal VI secolo a.C. in poi sono raccolti nel museoarcheologico “V. Laviola”. Da visitare le chiese medievali della Matrice e dell’Annunziata. Rinomata la coltivazione del caratteristico pisello.

Oriolo si caratterizza, invece, per l’imponente maniero a pianta quadrata che conferiva al borgo grande valenza strategica. Oltre al castello è da visitare la quattrocentesca Chiesa di San giorgio. Rinomata la produzione e la lavorazione dei fichi.