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Green Pass per viaggiare: regole di aprile e maggio in Italia

Con la graduale riduzione degli obblighi di Green Pass in Italia, a seguito del termine dello stato di emergenza nazionale Covid, con la cessazione dello stato di emergenza, le regole Covid di aprile e maggio hanno subito una serie di allentamenti e modifiche sul territorio nazionale.

Tra le principali, con effetti fino al 30 aprile, ricordiamo l’abolizione del Green Pass per i ristoranti all’aperto e i mezzi di trasporto pubblico locale o regionale, mentre resta il Green Pass base per gli altri mezzi di trasporto, l’accesso ai luoghi di lavoro, mense e ristoranti, concorsi pubblici e corsi di formazione, eventi anche all’aperto.

Da maggio è prevista la soppressione del Green Pass italiano, mentre restano in vigore le regole UE per quanto concerne gli spostamenti transfrontalieri.

Regole Green Pass per viaggiare in Italia

Fino al 30 aprile 2022, la Certificazione Verde COVID-19, serve per:

  • prendere aerei, navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale (ad esclusione di quelli impiegati per i collegamenti marittimi nello Stretto di Messina e per l’arcipelago delle Isole Tremiti);
  • prendere treni di tipo interregionale, Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità;
  • spostarsi tramite corriera su un percorso che collega più di due regioni;
  • prendere autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente.
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In vacanza con il Green Pass

A partire dal 1° luglio 2021, viaggiare sarà ancora più semplice grazie al certificato vaccinale, noto anche come Green Pass europeo o Digital Green Certificate. Si tratta di un documento rilasciato gratuitamente, in forma cartacea o digitale, a tutti i cittadini UE che ne hanno diritto, ovvero quelli che ricadono in queste tre categorie: 1) hanno terminato il secondo ciclo di vaccinazione (o hanno ricevuto la dose unica per quei vaccini che non prevedono richiamo, come Janssen); 2) sono guariti dal Covid o, 3) hanno eseguito un tampone con esito negativo nelle precedenti 72 ore. Chi ne è in possesso potrà spostarsi liberamente fra le regioni, indipendentemente dal colore, e in altri Paesi UE.

Sia chiaro che chi non ne è in possesso potrà comunque viaggiare ma, in alcuni Paesi europei, in assenza di Green Pass, potrebbero imporre un periodo di quarantena o chiedere di esibire i risultati negativi di un test molecolare o antigenico.

Se si rientra nei casi indicati in precedenza, sarà possibile richiedere il Green Pass attraverso la piattaforma nazionale Digital Green Certificate, DCG. Il Green Pass è un documento che riporta il nome e cognome della persona, la sua data di nascita e le informazioni relative all’avvenuta vaccinazone.

Alcuni Paesi potrebbero ridurre le restrizioni anche a chi ha ricevuto solo la prima dose del vaccino, ma questo dipende da nazione a nazione e, tendenzialmente, la validità parte da 15 giorni dopo la somministrazione della seconda dose di vaccino o 28 dalla prima, nel caso dei vaccini monodose. Se ancora non si è completato il ciclo vaccinale, il certificato indicherà l’esito del tampone, con tanto di data o certifica l’avvenuta guarigione.

Il Green Pass si può ottenere in forma cartacea, semplicemente stampandolo o scaricandolo, o in forma digitale attraverso il fascicolo sanitario elettronico o le appImmuni” ed “Io“.